Professione Perpetua di Sr. Maria Simona Vinci

Professione Perpetua di Sr. Maria Simona Vinci

8 Ottobre 2019 Off Di Giselle Rocha da Silva

Il 29 settembre 2019, nel duomo di Polistena, suor Maria Simona, “toccata dall’Amore del Padre e chiamata a seguire il Figlio Gesù”, ha fatto la sua professione perpetua nella Congregazione delle suore della Divina Volontà.
Ha ricevuto i voti la superiora generale, suor Luiza Cardoso Pereira.
Grande partecipazione e gioia per tutti!
Vi invitiamo a leggere la sua testimonianza.

Testimonianza pronunciata da suor M. Simona durante la veglia di preghiera, vissuta la sera prima della sua professione perpetua.

Carissimi
Grazie per la vostra presenza! Siete qui questa sera per pregare con me e per me, insieme, alla vigilia della mia professione perpetua. In questo momento, ma a dir la verità già da qualche giorno, sento il cuore traboccare di gioia e di gratitudine. I motivi di questa gioia sono veramente tanti e si intrecciano tra di loro, mi rimandano al passato, a tutto il tratto di cammino compiuto fino ad oggi.
Sì, proprio così. Alla vigilia del mio sì per sempre al Signore Gesù non posso non guardarmi indietroe fare memoria del mio esodo: “Ricordati di tutto il cammino che il SIGNORE, il tuo Dio, ti ha fatto fare in questi quarant’anni nel deserto per umiliarti e metterti alla prova, per sapere quello che avevi nel cuore e se tu avresti osservato o no i suoi comandamenti…
Non ho scelto a caso questa Parola di Dio tratta dal libro del Deuteronomio: infatti ripensando a tutto il mio vissuto, al mio peregrinare mi sembra molto significativo utilizzare la bellissima immagine biblica dell’Esodo. Mi sento in comunione con tanti uomini e donne che hanno fatto strada prima di me, hanno avuto il coraggio di smascherare le proprie schiavitù e di lasciare le proprie sicurezze per mettersi in cammino, si sono lasciati provare come l’oro nel crogiolo fino a giungere finalmente alla scoperta della propria identità e appartenenza al Signore. Ricordare l’esodo è fare memoria della propria storia personale e comunitaria, dell’amore e della potenza del Signore, coluiche ha operato nella mia impotenza rendendo la mia vita una promessa di fecondità.
In questo momento sono emozionata perché sono qui, nella mia citta, in questa comunità cristiana, dove sono nata alla fede mediante il si dei miei genitori nel giorno del battesimo. Qui sono cresciuta attraverso i sacramenti dell’iniziazione cristiana, imparando a vivere la fede in maniera sempre più intima e personale, nutrendomi dell’Eucarestia. Ed è bello e importante, come atto di fedeltà alle mie radici più profonde, aver scelto di consegnarmi al Signore in questo luogo caro, avvolta dall’affetto di voi tutti.
A proposito di radici, desidero all’interno di questo clima di preghiera, esprimere per prima cosa, gratitudine alla mia famiglia, ai miei genitori a cui devo il dono grande della vita e del loro amore,ai miei fratelli con le loro famiglie, che mi hanno dimostrato sempre sostegno e affetto.
Quando sono andata via di casa, so che non è stato facile capire la mia scelta perché la vita consacrata è un mistero grande. E anch’io non ho capito tutto e subito, e chissà ancora quanto dovrò capire! Ma con fiducia, sperimentando una pace e una forza superiore alle mie aspettative, sostenuta dallo Spirito, ho compiuto questo primo e grande passo che mi ha portata a intraprendere il cammino di sequela al Signore, sull’esempio di madre Gaetana, tra le suore della Divina Volontà.
Nel pieno della mia giovinezza un’intuizione, un desiderio, una presenza nascosta… in fondo al cuore ha scosso il mio quieto esistere, la mia vita si è lasciata toccare dal Trascendente e da quel momento si sono aperte strade inedite, ricerca silenziosa e inquieta del Volto del Dio velato.
Un’intuizione che mi ha accompagnata per lunghi anni e ha lavorato nella mia intimità come un filo nascosto che tesseva lentamente la mia personale storia con Dio. Un’intuizione che si è resa sempre più chiara, seppur avvolta di Mistero, strada facendo attraverso esperienze, persone, incontri… Piccoli semi sparsi qua e là che a tempo debito sono giunti a maturazione e hanno datoi loro frutti.
Man mano che Dio si rivelava nell’intimo della mia esistenza, illuminava nuovi percorsi che mi rivelavano a me stessa, nei miei desideri più profondi. Quanta gratitudine per i tanti tanti semi gettati nel terreno della mia esistenza, attraverso i quali Dio è maturato dentro di me!
Tra questi semi vorrei condividerne uno fra i tanti: l’esperienza di volontariato con l’Arcobaleno. Mentre provavo a sognare il futuro progettandolo sui banchi di scuola, l’incontro con questo piccolo e variegato mondo di relazioni mi ha regalato la possibilità di osare nell’amore, di andare oltre, vincendo le mie paure e la mia timidezza. Mi ha testimoniato la gioia, l’impegno instancabile di quanti gratuitamente si sono donati e continuano a donarsi in questo servizio.
Ma soprattuttomi ha permesso di dilatare e di percepire la mia sensibilità, sentendo vibrare dentro di me quel ricco mondo interiore che chiedeva di esprimersi e che ha imparato a farlo grazie a quei piccoli e semplici gesti di vicinanza, di presenza… gesti che sono stati il linguaggio più eloquente per comunicare e affacciarsi al mistero di Dio in noi.
Mentre cercavo di costruire la mia identità e di trovare il senso del mio esistere, la conoscenza graduale della comunità delle suore della Divina Volontà è stata come uno specchio su cui riflettermi e trovare ascolto alle mie domande.
La testimonianza della vita fraterna che germoglia dall’ascolto e dalla fedenell’ unico Maestro e Signore, così come la testimonianza data dalla condivisione con le sofferenze e le attese dei fratelli, specialmente dei poveri e dei piccoli della nostra storia, hanno instillato nel mio cuore un profondo desiderio di comunione e una apertura verso una nuova visione della vita.
Comunione che pian piano mi ha rivelato la bellezza e il vero volto di Dio: il Dio che è il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo; il Dio rivelato dal Figlio, sempre in comunione con il Padre e con ogni uomo e donna.
Lungo il mio percorso, da religiosa, più volte mi sono sentita dire: “che peccato! Così giovane!” Quasi come se consegnare la propria vita al Signore e aprire le proprie mani ai fratelli fosse una cosa da perdenti!
Beh, per me la via della sequela al Signore e la condivisione con i fratelli continuano ad essere un mistero da attraversare e un dono da vivere in pienezza. Lungo questa via continuo a sperimentare anche le mie fragilità, la mia creaturalità… qualcuno ha detto dei consacrati: “siamo un inno vivente alla povertà e al limite”. Ma vorremmo e vorrei essere anche un seme gettato per il regno di Dio, anzi un segno che anticipa il regno ogni qualvolta il bene trasforma il male che è in noi e intorno a noi, ogni volta che insieme ci impegniamo ad annunciare l’unica famiglia che include tutti a partire dal povero, dal forestiero, dal diverso… e sono felice di impegnarmi in tutto questo facendo definitivamente parte della mia famiglia religiosa con la quale condivido la bellezza di vivere il carisma alla maniera di madre Gaetana. A tutte le sorelle il mio più sincero grazie per il sostegno fraterno e le numerose opportunità che mi sono state offerte in questi anni e che sono diventate una ricchezza per la mia vita.
In questo momento di preghiera con cuore pieno di gratitudine vorrei concludere ricordando uomini e donne che il Signore mi ha benevolmente posto accanto, che continuano ad accompagnarmi in questo esodo, sostenendomi nei momenti di difficoltà e soprattutto condividendo con me la gioia del miei passi. In modo particolare sono certa che sono qui presenti coloro che stando presso il Padre intercedono per me e gioiscono con noi.
Vorrei anche pregare per tutti i giovani in ricerca del proprio posto nel mondo, perché possano comprendere che non è bello ciò che appare, ma è bello Chi dà senso alla vita: il Signore Gesù.